Il Gratuito Patrocinio: Un Diritto Fondamentale
Ogni cittadino ha il diritto, costituzionalmente garantito (art 24 Costituzione) di accedere alla giustizia. L’istituto del gratuito patrocinio, disciplinato dal D.P.R. n. 115 del 2002, consente ai cittadini meno abbienti di poter accedere alla tutela giurisdizionale, con esenzione dei costi dell’avvocato e di tutte le spese di natura processuali. Per poter usufruire del gratuito patrocinio il ricorrente deve avere un reddito sotto una determinata soglia e la pretesa da far valere in giudizio non deve essere infondata.
Il Requisito Reddituale
Il primo e più rilevante requisito riguarda la situazione economica del richiedente. l’articolo 76 del D.P.R. n. 115/2002 sancisce che può essere ammesso al gratuito patrocinio chi è titolare di un reddito imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore € 12.838,01 (D.M. 10.5.2023 pubblicato G.U. n. 130 del 6.6.2023). Tale limite è soggetto a revisione biennale in relazione alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Nella determinazione del reddito devono computarsi tutte le entrate risultanti dall’ultima dichiarazione dei redditi antecedente all’istanza, compresi gli eventuali arretrati percepiti nel periodo di riferimento. Il presupposto sostanziale per l’ammissione è costituito dal reddito effettivamente percepito nell’anno di riferimento dell’istanza, dovendosi considerare anche i redditi non rientranti nella base imponibile, sia quelli esenti che quelli non soggetti ad imposizione.
Particolare attenzione deve essere prestata al fatto che, ai fini della determinazione dei limiti di reddito, si tiene conto anche dei redditi che per legge sono esenti dall’IRPEF o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, ovvero ad imposta sostitutiva. Nella Nozione di reddito devono ritenersi comprese le risorse di qualsiasi natura di cui il richiedente disponga, anche gli aiuti economici significativi e non saltuari prestati da familiari non conviventi o da terzi (giurisprudenza di legittimità).
Un aspetto cruciale della disciplina riguarda il computo del reddito familiare. Se l’interessato convive con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l’istante. Tuttavia, solo per i procedimenti penali, i limiti di reddito sono elevati di euro 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi, riconoscendo così l’aggravio economico derivante dal mantenimento di un nucleo familiare più numeroso.
Il Requisito della Non Manifesta Infondatezza
Il secondo requisito per l’ammissione al gratuito patrocinio riguarda il merito delle ragioni dedotte in giudizio. L’istante deve dimostrare che le proprie pretese non sono manifestamente infondate, ovvero che sussiste una ragionevole probabilità di successo dell’azione giudiziaria. Questo requisito ha la finalità di evitare un uso improprio dell’istituto e di garantire che le risorse pubbliche destinate al patrocinio gratuito siano utilizzate per sostenere cause che presentino un minimo di serietà e fondatezza giuridica.
La valutazione della non manifesta infondatezza deve essere condotta con particolare attenzione e non può risolversi in un giudizio anticipato sul merito della controversia. Quando la Commissione per il patrocinio a spese dello Stato accerta la sussistenza dei requisiti reddituali, il rigetto dell’istanza non può fondarsi esclusivamente su una valutazione sommaria delle circostanze di fatto e di diritto, dovendo invece essere supportato da una puntuale motivazione circa la manifesta infondatezza delle ragioni dedotte.
I Soggetti Beneficiari
Il patrocinio a spese dello Stato è riconosciuto in primo luogo ai cittadini italiani non abbienti. Tale disciplina estende il beneficio anche ad altre categorie di soggetti, in applicazione dei principi di uguaglianza e di tutela dei diritti fondamentali.
Possono accedere al gratuito patrocinio gli stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale al momento del sorgere del rapporto o del fatto oggetto del procedimento, gli apolidi e gli enti o associazioni che non perseguono scopi di lucro e non esercitano attività economica. Questa estensione del beneficio riflette l’orientamento dell’ordinamento verso una tutela universale del diritto di difesa, indipendentemente dalla cittadinanza del soggetto interessato.
Nel processo penale, l’articolo 98 del codice di procedura penale prevede che l’imputato, la persona offesa dal reato, il danneggiato che intende costituirsi parte civile e il responsabile civile possano chiedere di essere ammessi al patrocinio a spese dello Stato. Particolarmente significativa è la disciplina speciale prevista per le persone offese di determinati reati, che possono essere ammesse al patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito.
La Procedura di Ammissione
La richiesta di ammissione al gratuito patrocinio deve essere presentata attraverso un’istanza che contenga, a pena di inammissibilità, specifiche informazioni e dichiarazioni. L’istanza deve essere deve contenere una dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante la sussistenza delle condizioni di reddito previste per l’ammissione.
La documentazione richiesta comprende l’indicazione delle generalità e del codice fiscale dei componenti la famiglia anagrafica, la specifica determinazione del reddito complessivo, determinato secondo le modalità indicate dalla legge.
L’organo competente a ricevere l’istanza varia a seconda del tipo di procedimento. Per i procedimenti civili, l’istanza è presentata al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del Tribunale competente per materia; per quelli penali, al giudice procedente.
I Controlli e le Verifiche
Il sistema del gratuito patrocinio prevede un articolato meccanismo di controlli volto a garantire la correttezza delle dichiarazioni rese dai richiedenti e a prevenire abusi. Il giudice è tenuto a verificare la permanenza delle condizioni reddituali che legittimano l’ammissione al beneficio, anche in un momento successivo all’ammissione stessa.
La documentazione acquisita viene trasmessa alle competenti Autorità finanziarie (Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza) per l’accertamento della veridicità delle dichiarazioni rese. Qualora nel corso del processo sopravvengano modifiche delle condizioni reddituali rilevanti ai fini dell’ammissione al patrocinio, il magistrato procedente ha il potere-dovere di revocare il provvedimento di ammissione.
La normativa prevede inoltre severe sanzioni per chi fornisce dichiarazioni false. L’articolo 125 del D.P.R. n. 115 del 2002 stabilisce che chiunque, al fine di ottenere o mantenere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, formula l’istanza corredata dalla dichiarazione sostitutiva attestante falsamente la sussistenza delle condizioni di reddito previste, è punito ai sensi della normativa penale vigente.
L’Importanza Sociale del Gratuito Patrocinio
Il gratuito patrocinio rappresenta uno strumento fondamentale per l’attuazione del principio costituzionale di uguaglianza sostanziale e per garantire l’effettività del diritto di difesa. In una società democratica, l’accesso alla giustizia non può essere condizionato dalle disponibilità economiche dei cittadini, e il patrocinio a spese dello Stato rappresenta il principale strumento attraverso cui l’ordinamento garantisce che anche i meno abbienti possano far valere i propri diritti e difendersi dalle accuse.
Prospettive Future
L’evoluzione dell’istituto del gratuito patrocinio riflette la crescente sensibilità dell’ordinamento verso le esigenze di tutela dei diritti fondamentali e di promozione dell’uguaglianza sostanziale. Le recenti modifiche normative hanno ampliato l’ambito di applicazione del beneficio, estendendolo a nuovi settori come la mediazione civile e commerciale, e hanno rafforzato i meccanismi di controllo per garantire un uso appropriato delle risorse pubbliche.
Tuttavia, permangono alcune criticità che meritano attenzione. La determinazione dei limiti reddituali, pur soggetta a periodici aggiornamenti, potrebbe non riflettere sempre adeguatamente l’effettivo costo della vita e le reali condizioni di bisogno economico dei cittadini. Inoltre, la complessità della procedura di ammissione e la necessità di produrre una documentazione articolata possono rappresentare un ostacolo per i soggetti più deboli e meno informati.
L’obiettivo deve rimanere quello di garantire un accesso sempre più ampio e effettivo alla giustizia, nella consapevolezza che il diritto di difesa rappresenta un pilastro irrinunciabile dello Stato di diritto e della democrazia.
Per chi si trova nelle condizioni economiche previste dalla legge e ritiene di avere ragioni fondate da far valere in giudizio, il gratuito patrocinio rappresenta quindi un’opportunità preziosa che merita di essere conosciuta e utilizzata. L’importante è rivolgersi a professionisti qualificati che possano fornire la necessaria assistenza nella valutazione del caso e nella predisposizione della documentazione richiesta, garantendo così il pieno rispetto delle procedure previste dalla normativa vigente.
Lo studio legale AFS verificata la fondatezza dell’azione giudiziaria assiste le persone che abbiano diritto di accedere al gratuito patrocinio. La valutazione circa i presupposti di ammissibilità non comporta alcun costo ed ò gratuita.
Avv. Andrea Fabio Scaccabarozzi